avv. Eugenio Plazzotta

15/11/2020

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Antiriciclaggio: pubblicati gli schemi di anomalia per individuare gli illeciti fiscali

L’U.I.F. – Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia ha pubblicato gli schemi rappresentativi di comportamenti anomali ai sensi dell’art. 6, comma 7, lett. b), D. Lgs. 231/2007 relativi agli illeciti fiscali.

Adottati nel 2010 e nel 2012, rispettivamente in tema di frodi sull’IVA intracomunitaria e in materia di frodi fiscali internazionali e nelle fatturazioni, gli schemi sono stati aggiornati e trasmessi per meglio agevolare l’adempimento degli obblighi di collaborazione attiva con specifico riferimento alle operatività sospette in materia fiscale.

I nuovi schemi “si rivolgono a tutti i destinatari degli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette elencati nell’art. 3 del D. Lgs. 21 novembre 2007, n. 231”.

Osserva l’U.I.F. che l’evasione e i reati tributari ricorrono tra le condotte criminali presupposto di riciclaggio richiamate nel National Risk Assessment – Analisi nazionale dei rischi di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, elaborata dal Comitato di sicurezza finanziaria del M.E.F., a ultimo aggiornato al 2018. E ancora, l’evasione fiscale e il riciclaggio “sono fenomeni strettamente collegati. L’analisi finanziaria conferma la versatilità degli illeciti tributari, inseriti spesso in un contesto criminale più ampio, messo in atto per celare l’origine illecita delle risorse”.

Conformarsi efficacemente a normative che hanno un impatto trasversale su tutta l’organizzazione aziendale significa coinvolgere le diverse funzioni aziendali e adeguare i processi aziendali alle esigenze di compliance. Gli schemi possono rappresentare certamente validi strumenti per gestire e implementare la compliance aziendale anche per la prevenzione della criminalità di impresa ex D. Lgs. 231/01.